DONNA: ACIDO FOLICO IN GRAVIDANZA

Acido folico in gravidanza e patologie allergiche nei neonati

l'acido folico è una vitamina idrosolubile 
del gruppo B: è la vitamina B9;
l’integrazione della dieta con folati è critica 
per le donne che intendono avere un figlio. 
Si deve consigliare loro di assumere 
acido folico anche prima del concepimento
e di continuare ad integrarlo nella dieta per
le prime 12 settimane di gravidanza. 
L’acido folico, inattivo come tale, è il 
precursore della forma attiva: il tetraidrofolato; 
si tratta quindi di un profarmaco.

L’acido folico, coinvolto nella formazione delle 
emazie, può diminuire il rischio di avere 
bambini anemici e con malformazioni a carico 
del SNC per incompleta chiusura del tubo neurale 
(spina bifida). Sin dai primi anni ’90
del secolo scorso, l’integrazione della dieta della 
gestante con acido folico prima e durante 
il primo trimestre di gravidanza è prescritta per 
abbattere il rischio di difetti a carico del 
tubo neurale del feto. 

Inoltre, molti Stati hanno anche implementato 
l’arricchimento degli alimenti con acido folico, 
in modo da assicurare un’assunzione
sufficiente di questo integratore tra le donne
in età fertile, in base ai problemi connessi a 
pratiche dietetiche e di integrazione variabili. 

Poiché molte donne continuano ad assumere 
integratori con acido folico ben oltre il 
raccomandato primo trimestre di gravidanza, 
si è assistito ad un aumento complessivo
dell’assunzione di questo integratore, 
in particolar modo nei paesi nei quali 
l’arricchimento dei cibi è obbligatorio. 

Ciò ha sollevato dubbi e domande sulle
possibili conseguenze sul feto in sviluppo, 
poiché l’acido folico, essendo un agente metilante, 
ha il potenziale di modificare l’espressione 
genica per via epigenetica.

Studi di tossicologia della funzione riproduttiva
nell’animale hanno mostrato che acido folico 
promuove un fenotipo allergico nella prole, 
alterando la metilazione del DNA. 

Ricerche cliniche hanno descritto associazioni
tra lo stato materno di acido folico in gravidanza 
e il rischio di insorgenza di patologie allergiche 
nella prima infanzia. 

Tuttavia, i risultati degli studi epidemiologici
sono contrastanti e mancano trial clinici conclusivi, 
anche nelle popolazioni dove sono 
commercializzati cibi arricchiti con acido folico. 

La probabilità di un’eziologia multifattoriale delle 
malattie allergiche nei bambini mette 
ulteriormente in luce la necessità di esaminare
questa potenziale ipotesi utilizzando un disegno 
di studio sperimentale randomizzato, 
al fine di comprendere meglio la plausibilità
clinica del ruolo epigenetico dell’integrazione 
di acido folico negli ultimi mesi di gravidanza. 

Data la tendenza globale di aumento della
prevalenza di malattie allergiche, questo campo 
di ricerca è interessante sia 
per i ricercatori, che per i professionisti della 
salute che per gli enti di regolamentazione
alimentare.

McStay CL, Prescott SL, Bower C, Palmer DJ (2017) Maternal
Folic Acid Supplementation duringPregnancy and Childhood
Allergic Disease Outcomes: A Question of Timing?
Nutrients 9(2) doi:10.3390/nu9020123

REFERENZE
Vegetal Progress Beta Bio
Vegetal Progress Soldatt Kaki
Longlife Folic
Capsule Spirulina 
Ki Semi di Zucca
Ki Mandorle